Sono il più piccolo di tre fratelli e so cosa voglia dire vivere con il peso delle aspettative addosso: bisogna mantenere gli standard a cui i tuoi predecessori hanno abituato le persone, altrimenti poco importa quello che fai, lo fai male. Ricordo ancora il primo compito in classe affrontato nelle stesse scuole medie fatte da loro anni prima: il mio pur buon voto fu accompagnato da un lapidario “i tuoi fratelli non avrebbero mai fatto un compito del genere”, venni etichettato come il fratello meno capace e arrivederci, i restanti due anni e mezzo di scuole medie potevo anche non farli.
A causa di questa cosa ho sviluppato una discreta capacità nel non fare mai confronti, nel cercare di giudicare quello che ho davanti per quello che è senza il bisogno di stare sempre a imbastire improbabili paragoni con gli altri.
E quindi, cosa fai quando dopo due libri meravigliosi come Salvare le ossa e Canta, Spirito, Canta la NN Editore ti porta finalmente anche La linea del sangue, tassello mancante della Trilogia di Bois Savage in Italia? Cerchi di fare ricorso a questa capacità affinata negli anni e non paragonarlo ai suoi fratelli.
Sì, perché sull’uscita de La linea del sangue bisogna fare una piccola precisazione ai lettori: come già avvenuto per la trilogia di Kent Haruf, trattandosi anche in questo caso di una trilogia concettuale e non di seguiti diretti, NN ha deciso di stravolgere l’ordine di pubblicazione e pubblicare prima i due libri vincitori del National Book Award e lasciarsi per ultimo il primo, che è assai meno conosciuto. La linea del sangue è infatti l’esordio di Jesmyn Ward, e non l’ultimo come verrebbe naturale pensare.
E quindi, noi italiani si torna a Bois Savage, nel Mississipi rurale, per la terza e ultima volta. I protagonisti di questa storia sono due gemelli, Joshua e Christophe, che vivono insieme alla nonna cieca che li ha cresciuti da quando la madre si è trasferita ad Atlanta per lavoro. Il padre, Sandman, è invece un tossicodipendente e si fa vedere solo saltuariamente in paese, evitando i figli.
Neo diplomati, Joshua e Christophe si ritrovano improvvisamente catapultati nel mondo degli adulti con tutte le difficoltà che questo comporta: la nonna che non può più prendersi cura di loro, la dura ricerca di un lavoro, la dura vita nella provincia rurale, l’amore non corrisposto. Se uno riesce a mettere una pezza alla propria vita con un lavoro che non gli piace, l’altro si trova invece invischiato in un traffico di droga insieme al cugino e un amico comune. Mentre l’estate volge al termine, si fanno vivi anche entrambi i genitori per una resa dei conti generale tra tutti.
Ce l’ho messa tutta a leggerlo senza pregiudizi ma purtroppo, pur trattando i soliti temi interessanti (l’essere afroamericani in un paesino sperduto dell’america rurale, la condizione economica precaria, il facile passaggio alla criminalità, i legami forti che si creano e distruggono in famiglia), questa volta qualcosa non ha funzionato alla stessa maniera. La storia dei due ragazzi è forse fin troppo prevedibile e si muove su binari troppo canonici con una scrittura priva di particolari guizzi.
La linea del sangue non è assolutamente un brutto romanzo ma si percepisce che è l’esordio di una scrittrice che deve ancora trovare una sua strada. Se a rendere straordinari Salvare le ossa e Canta, Spirito, Canta sono stati la scrittura da tragedia greca e i paralleli con Medea nel primo e l’introduzione dell’elemento magico e del folklore afromericano nel secondo, La linea del sangue è privo di uno slancio letterario importante che renda la sua trama qualcosa di più di un normale racconto di provincia come la letteratura americana ne ha già proposti, e continua a proporne, moltissimi.
Vista la sua natura di esordio può essere un buon punto di partenza per cominciare a leggere la Ward? Sì e no. Sì, se lo leggete con la volontà di leggere gli altri due indipendentemente da quanto vi piacerà questo. Ma non essendo seguiti diretti e trattandosi di due libri così belli, io andrei dritto al dunque con Salvare le ossa e Canta, Spirito, Canta e leggerei questo solo in caso di voglia di completismo.
Editore: NN Editore
Pagine: 320
ISBN: 9788894938685
Link utili: La pagina dell’editore – La wiki dell’autrice
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